Videosorveglianza Condominio

Sono in numero crescente i condomini che scelgono di adottare dei sistemi di videosorveglianza per proteggere le parti comuni in special modo per quanto concerne la protezione dei perimetri, gli accessi ai vani scala e i garage.

Gli impianti di videosorveglianza sono soggetti alle norme emanate dal Garante della Privacy e vanno progettati in modo che non ledano la privacy delle persone.

Dovrà essere assegnato un “amministratore” per la gestione dei dati sensibili. Per ovviare alle possibilità di utilizzo improprio del sistema di norma si installa un BOX per DVR con doppia chiave di accesso.

L’area videosorvegliata dovrà essere segnalata tramite gli appositi cartelli.

Tecnologie applicabili ai condomini

TVCC

Securtekna offre soluzioni di videosorveglianza preformanti sia per le abitazioni che per le grandi strutture.

Impianti di videosorveglianza WiFi

Grazie alla tecnologia WiFi è possibile realizzare dei sistemi di telecamere senza l’ausilio dei normali cavi di segnale. questo tipo di soluzione offre grande flessibilità e la possibilità di installare dispositivi di ripresa anche dove fino  poco tempo fa sembrava impossibile.

Impianti Over IP

Possiamo realizzare sistemi di videosorveglianza ad alta definizione costruendo una rete dati (o utilizzandone una già esistente) e facendo transitare Over IP sia i segnali video che le alimentazioni (grazie alla tecnologia PoE) attraverso i cavi di rete.

Impianti HD su cavo coassiale tradizionale

Grazie a tecnologie quali la HD-CVI (High Definition Composite Video Interface) è possibile far transitare segnali ad alta definizione attraverso cavi coassiali di tipo analogico a lunghe distanze. La risoluzione fino ad oggi disponibile è di 4K ma sono già in fase di prototipo sistemi fino a 8k.

è possibile far transitare contemporaneamente su un unico cavo coassiale 3  diversi segnali:

  • il segnale video HD-CVI ad altra risoluzione
  • il segnale audio
  • i segnali di controllo delle telecamere brandeggiabili PTZ (Pan-Tilt-Zoom)
antifurto

Gli impianti di allarme o impianti antintrusione sono il primo sistema di sicurezza attivo che è possibile installare per proteggersi dai malintenzionati.

SecurTekna utilizza solo prime marche del panorama sia nazionale che internazionale.

Realizziamo impianti filati e senza fili per coprire le esigenze di ciascun cliente ottimizzando i costi in base alle necessità

Sopralluogo

il primo step da compiere per la valutazione di un sistema di sicurezza è quella di effettuare un sopralluogo congiunto al cliente.

Sarà durante il sopralluogo che verranno analizzate le esigenze di sicurezza del cliente ed affrontato il fattore di rischio che il cliente stesso è in grado di accettare. Questa procedura viene chiamata ANALISI DEL RISCHIO ed è imprescindibile per poter comprendere quali sono le tecnologie e le procedure che porteranno alla realizzazione del SISTEMA DI SICUREZZA

Impianto wireless o cablato ?

La scelta dell’adozione del sistema da adottare viene fatta durante il sopralluogo. In questo importante momento si potrà valutare quale sistema è possibile adottare e dove sarà possibile realizzare un cablaggio.

Dove sarà possibile si realizzerà un sistema cablato, dove no si realizzerà un sistema wireless (senza fili) ma esiste anche l’opportunità di realizzare un sistema ibrido, in parte cablati in parte wireless.

Gestione impianto tramite APP

Oltre i tradizionali sistemi di gestione, i moderni impianti possono essere gestiti tramite APP. Queste applicazioni oltre a consentire le consuete manovre di inserimento, inserimento parzializzato e disinserimento, danno l’opportunità di poter vedere alcuni altri parametri della centrale quali: lo stato delle zone, eventuali manomissioni e guasti. Alcune applicazioni possono dare accesso anche alla memoria eventi, alla gestione degli utenti e ad una serie di altri dati per comprendere meglio la situazione in locale

Controllo Accessi

I sistemi di controllo accessi sono una realtà in grande crescita nella realizzazione dei sistemi di sicurezza.

L’esigenza di poter gestire i singoli profili degli utenti e di poter monitorare la quantità di persone o di veicoli transitanti da uno specifico varco è diventata importante per molte aziende

Come funzionano

La maggior parte dei moderni sistemi di controllo degli accessi si avvale di un lettore di prossimità. Questo lettore registrerà il transito da un determinato varco attraverso l’utilizzo di un TAG o di un Badge contenente un codice univoco associata alle credenziali dell’utente.

Nel caso in cui il varco sia un accesso carrabile, in luogo del lettore vi sarà un lettore a lunga distanza che leggerà un trasponder collegato sul veicolo e associato ai dati dello stesso.

Questi sistemi possono essere stand-alone; ovvero il sistema di gestione risiede all’interno del lettore stesso oppure di tipo strutturato, ovvero vi è una centrale di controllo che gestisce il varco attraverso uno o più lettori di badge.

La centrale di controllo del varco è poi gestibile attraverso dei software di gestione da dove è possibile realizzare l’inserimento degli utenti, la d definizione dei varchi e la profilazione dei livelli di accesso e degli orari ed altro.

In tempi più recenti anche i sistemi di videosorveglianza sono stati integrati con soluzioni di analisi video che ne permettono l’utilizzo integrandoli nei sistemi di controllo degli accessi, andando ad ampliare le caratteristiche e le specializzazioni.

Gli hardware che comunemente compongono i sistemi di controllo degli accessi sono:

  • Lettori di badge, badge e tag
  • Lettori long range per gli accessi carrai
  • Barriere e tornelli
  • Automatismi di apertura ed elettroserrature
  • Sistemi di videosorveglianza
  • Software di controllo accessi
  • Sistemi di centralizzazione

A chi si rivolgono

I sistemi di controllo degli accessi sono validi per un ampia gamma di categorie

  • Uffici
  • Negozi con dipendenti
  • Siti di lavoro con turnazioni
  • GDO grande distribuzione
  • Istituti Bancari
  • Grandi complessi lavorativi o industriali
  • Edifici polifuzionali
  • Alberghi
  • Palestre
  • Trasporto pubblico
  • Stadi e grandi strutture sportive
  • Magazzini
  • Piattaforme di distribuzione e logistica

Benefici del Sistema di controllo accessi

Un buon sistema di controllo accessi consente di creare dei profili sia per quanto riguarda i varchi e le aree che questi stessi delimitano, sia per quanto riguarda gli utenti.

In questo modo sarà possibile consentire il transito in determinate aree solo in certi orari / giorni e solo ad alcune persone o veicoli.

I sistemi poi consentono di elaborare dei report filtrati per utente, area, varco o per fasce orarie in modo di poter analizzare i flussi.

Un valore aggiunto per quanto riguarda le policy di sicurezza riguarda sicuramente quello di avere la certezza del numero di utenti presenti all’interno di un sito o di un area per poter verificare la presenza di qualcuno all’interno delle aree considerate anche in caso di pericolo per la sicurezza, in caso di incendio o per organizzare evacuazioni.

Rilevazione Fumi

Rilevazione Fumi

Per impianto di rilevazione fumi si intende quella serie di componenti degli impianti di allarme incendio in grado di rilevare e segnalare la presenza di un incendio all’interno di un edificio o altra infrastruttura. Un dispositivo di rilevamento fumi e incendi è tipicamente costituito da apparecchiature elettroniche che rilevano la presenza di fumi o di variazioni di calore o di principio di incendio, in base ai fenomeni fisici connessi allo sviluppo dell’incendio.

Impieghi

Gli impianti di rilevazione fumi trovano largo impiego in ambienti industriali, complessi alberghieri, centri commerciali, strutture sanitarie, enti pubblici ecc.

Gli impianti di rilevazione fumi unitamente ad altri accorgimenti quali ad esempio l’impiego di materiali ignifughi ecc, rivestono fondamentale importanza per l’ottenimento dell’abitabilità delle varie strutture. I vigili del fuoco danno sempre maggiore importanza al loro impiego.

Gli impianti di allarme incendio e i dispositivi di rilevamento fumi e incendi sono inoltre richiesti dalle compagnie assicurative che in loro presenza concedono condizioni più vantaggiose. Alcune compagnie assicurative, a tutela del loro rischio, impongono delle caratteristiche specifiche a cui gli impianti devono sottostare, sia in termini di progettazione sia in termini di manutenzione. A fronte di tali standard la compagnia assicura il risarcimento integrale dell’eventuale danno causato dall’incendio.

Normative

In più di un paese europeo gli impianti di allarme incendio e i relativi dispositivi di rilevamento fumi e incendi sono obbligatori e posseggono interfacce standard, comuni a tutti gli impianti, specificamente pensate per l’intervento dei soccorritori esterni e dei vigili del fuoco in caso di segnalazione di allarme.

I rilevatori devono essere conformi alle norme europee EN54 che stabiliscono le caratteristiche tecniche e fisiche.

In Italia la progettazione degli impianti di rilevazione fumi è regolamentata dalla norma UNI-9795 che ha stabilito criteri standard relativamente al posizionamento dei sensori e dei dispositivi di segnalazione.

La manutenzione degli impianti di rilevamento incendi, invece, è regolamentata dalla norma UNI-11224 “Controllo iniziale e Manutenzione dei Sistemi di Rivelazione Incendi” entrata in vigore il 23 giugno 2011.

Centrale di allarme incendio

La centrale di allarme antincendio rappresenta l’unità di controllo alla quale sono collegati tutti i singoli dispositivi di rilevamento fumi e incendi. Ad essa sono collegati, tramite apposite linee elettriche, tutti i diversi rilevatori automatici del sistema, che in genere variano da un numero ristretto di rilevatori di fumo, fino a circa 150-200 rilevatori.

Rilevatori automatici

I dispositivi di rilevamento fumi e incendi sono gli elementi dell’impianto per mezzo dei quali è possibile rilevare la presenza di un principio di incendio. Nella grande maggioranza dei casi si tratta di dispositivi elettronici ed hanno in comune la capacità di comunicare, anche se con modalità diverse, con la centralina di allarme incendi.

I dispositivi di rilevamento devono essere installati alla sommità dei locali da proteggere, nella parte più alta (soffitto) in quanto sia il fumo che il calore prodotti da un incendio si spostano verso l’alto. Tutti i tipi di rilevatori descritti in seguito hanno dei circuiti elettronici in grado di limitare l’insorgenza di falsi allarmi. Esistono diversi tipi di dispositivi di rilevamento o sensori, suddivisibili in base al fenomeno che sono in grado di rilevare, che si indicano nei paragrafi seguenti.

Rilevatori di fumo puntiformi

I rilevatori di fumo puntiformi sono in genere applicati ai soffitti dei locali di un edificio che contengono un carico di incendio medio o alto (ad esempio magazzini di prodotti combustibili o infiammabili, archivi cartacei, edifici storico-artistici, stabilimenti produttivi, ecc…). Questi tipi di dispositivi di rilevamento sono quelli più utilizzati in quanto il fumo è uno dei fenomeni più comuni prodotto da un incendio. Si dicono rilevatori puntiformi perché ciascuno di essi, una volta installato, rappresenta un punto di rilevamento. Il rilevamento del fumo avviene con modalità diverse a seconda della tecnologia adottata per il rilevamento e pertanto si distinguono in:

  • Rilevatore ottico di fumo
  • Rilevatore di fumo a ionizzazione
  • Rilevatori a campionamento
  • Rilevatori di fiamma
  • Rilevatori di temperatura

Rilevatore ottico di fumo

I dispositivi di rilevamento ottico del fumo sono basati su un fenomeno fisico chiamato effetto Tyndall. All’interno del rilevatore sono presenti un trasmettitore ed un ricevitore di luce separati da un labirinto opaco che impedisce alla luce emessa dall’emettitore di raggiungere il ricevitore. In presenza di fumo all’interno del rilevatore, parte dei fotoni emessi dall’emettitore raggiungeranno il ricevitore perché riflessi dalle particelle di fumo. Un apposito circuito elettronico amplifica il segnale di corrente in uscita dal fotodiodo e trasformerà l’evento in una segnalazione di allarme. I rilevatori basati su questo principio sono idonei a rilevare la presenza di fumo chiaro mentre hanno difficoltà nell’individuare fumi scuri in quanto per questi ultimi l’effetto Tyndall non è apprezzabile.

Rilevatore di fumo a ionizzazione

Questo tipo di rilevatore è idoneo a rilevare tutti i tipi di fumo prodotti da una combustione compresi i fumi invisibili quali quelli prodotti ad esempio dall’alcool etilico. Il principio di funzionamento è basato sul fenomeno della ionizzazione. Al suo interno sono presenti due elettrodi, anodo e catodo, a cui è applicata una differenza di potenziale e che sono posti in vicinanza di una sorgente radioattiva. La sorgente radioattiva ionizza l’aria ad essa circostante e dunque tra gli elettrodi scorre una debole e costante corrente elettrica. In presenza di fumo, questo assorbe le particelle alfa emesse dall’americio (si sceglie l’americio proprio perché emette molte più particelle alfa rispetto ad altre sostanze) e dunque la corrente elettrica diminuisce. La diminuzione, rilevata dall’elettronica, fa scattare l’allarme.

Attualmente questo tipo di sensori, pur essendo sicuramente efficaci, sono poco usati perché la presenza di un elemento radioattivo all’interno ne determina una difficoltà di movimentazione, conservazione, gestione e smaltimento. In realtà la pericolosità di questo tipo di rilevatore è praticamente nulla in quanto l’elemento radioattivo americio 241 è presente in quantità infinitesimali ed è protetto da una pellicola di oro che ne impedisce la fuoriuscita. La normativa italiana impone comunque che qualora questi dispositivi siano utilizzati, deve esserne segnalata la presenza a mezzo di apposite etichette e che gli stessi debbano essere maneggiati e mantenuti solo da personale edotto.

Rilevatore a campionamento

I rilevatori a campionamento trovano impiego quando si voglia monitorare un particolare ambiente o apparecchiatura elettronica, come ad esempio un centro elaborazione dati o un quadro elettrico.

Sono apparecchiature che aspirano l’aria dagli ambienti da monitorare per mezzo di ventole. L’aria viene convogliata all’interno del dispositivo attraverso tubazioni che hanno una serie di fori di diametro variabile, calcolato in base alla distanza ed alla dimensione dei locali da proteggere. All’interno del dispositivo è presente un rilevatore che rileva la presenza del fumo nel campione di aria aspirata. A causa della maggiore diluizione del fumo che si genera, il rilevatore di fumo utilizzato è generalmente ad alta sensibilità.

Esistono anche sistemi a campionamento in cui l’analisi dell’aria prelevata è effettuata da un dispositivo laser che è in grado di rilevare quantità infinitesime di particelle di fumo. Quest’ultimo tipo di rilevatori trova impiego in ambienti dove è necessaria una più che precoce rilevazione di un incendio.

Rilevatore di fiamma

Sono rilevatori puntiformi che rilevano la presenza di un incendio in base alla presenza di radiazione infrarossa o radiazione ultravioletta emessa da una combustione. Trovano impiego nei casi in cui il rischio di incendio è rappresentato da combustibili liquidi o solidi altamente infiammabili in cui la produzione di fumo è un effetto secondario e la rilevazione tempestiva è estremamente importante.

Rilevatore di temperatura

Sono rilevatori in grado di monitorare la temperatura di un ambiente segnalando il superamento di una soglia prefissata o il rapido aumento della stessa. Nel primo caso si tratta di rilevatore termico mentre nel secondo si tratta di rilevatore termovelocimetrico. Il principio di funzionamento comune a tutte le tipologie prevede l’apertura di un contatto elettrico per effetto dell’incremento di temperatura. La corrente di riposo, che normalmente vi passa, si annulla e ciò attiva il sistema di allarme.

La tipologia più semplice è quella dei rilevatori termici a massima, composti da una lamina bimetallica, che si flette a causa dell’aumento di temperatura essendo composta da due materiali a differente coefficiente di dilatazione termica lineare.

I rilevatori termici differenziali hanno, invece, due lamine, di cui una rivestita da uno strato isolante: finché le lamine restano solidali, pur flettendosi, non si attiva il segnale di allarme. Pertanto sono sensibili solo a repentini aumenti di temperatura, che aprono il contatto elettrico, mentre non creano falsi allarmi nel caso di graduale incremento di temperatura, che non costituiscono pericolo.

Infine vi è una tipologia di rilevatori termici in cui un elemento metallico fusibile chiude un contatto elettrico, finché non è raggiunta la sua temperatura di fusione.

Rilevatori di fumo lineari

Sono i rilevatori usati per la protezione di grandi superfici, in quanto più convenienti, dal punto di vista dell’installazione, dei rilevatori puntiformi. Vengono installati, ad esempio, nei grandi stabilimenti industriali, nei quali sarebbe necessario installare numerosi rilevatori di fumo puntiformi per garantire un’adeguata copertura dell’area. Sono impiegati anche in presenza di grandi locali con coperture a capriata, oppure a volte e cupole, nelle quali è più difficile individuare il posizionamento ideale dei punti di monitoraggio. Il rilevatore lineare di fumo è un sensore basato sull’attenuazione prodotta dal fumo sul fascio infrarosso trasmesso da un emettitore posto su una parete a un ricevitore posto sulla parete opposta. I rilevatori più moderni riuniscono in una unica apparecchiatura il trasmettitore ed il ricevitore: sulla parete opposta viene installato un riflettore catarifrangente che rinvia il fascio verso la parte ricevente del rilevatore. Sono detti lineari perché la rilevazione del fumo può avvenire in qualsiasi punto del fascio senza soluzione di continuità. Questo tipo di rilevatori devono essere installati in vista l’uno con l’altro pertanto non devono essere presenti ostacoli che possano interferire con il fascio infrarosso.

Building Automation

Domotica

La domotica o building automation, dall’unione del termine domus, che in latino significa “casa”, e del suffisso greco ticos, che indica le discipline di applicazione, è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie adatte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati. Questa area fortemente interdisciplinare richiede l’apporto di molte tecnologie e professionalità, tra le quali ingegneria edile, architettura, ingegneria energetica, ingegneria gestionale, automazione, elettrotecnica, elettronica, telecomunicazioni, informatica e design.

Building_automation

La domotica è nata nel corso della terza rivoluzione industriale allo scopo di studiare, trovare strumenti e strategie per:

  • migliorare la qualità della vita;
  • aumentare la sicurezza;
  • semplificare la progettazione, l’installazione, la manutenzione e l’utilizzo della tecnologia;
  • ridurre i costi di gestione;
  • convertire i vecchi ambienti e i vecchi impianti.

La domotica svolge un ruolo importantissimo nel rendere intelligenti apparecchiature, impianti e sistemi. Ad esempio un impianto elettrico intelligente può autoregolare l’accensione degli elettrodomestici per non superare la soglia che farebbe scattare il contatore. Con “casa intelligente” si indica un ambiente – opportunamente progettato e tecnologicamente attrezzato – il quale mette a disposizione dell’utente impianti che vanno oltre il “tradizionale”, dove apparecchiature e sistemi sono in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome (secondo reazioni a parametri ambientali di natura fissa e prestabilita) o programmate dall’utente o, recentemente, completamente autonome (secondo reazioni a parametri ambientali dirette da programmi dinamici che cioè si creano o si migliorano in autoapprendimento).

Ad un livello superiore si parla di building automation o “automazione degli edifici”. L’edificio intelligente, con il supporto delle nuove tecnologie, permette la gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti tecnologici (climatizzazione, distribuzione acqua, gas ed energia, impianti di sicurezza), delle reti informatiche e delle reti di comunicazione, allo scopo di migliorare la flessibilità di gestione, il comfort, la sicurezza e per migliorare la qualità dell’abitare e del lavorare all’interno degli edifici. È bene notare che la domotica non sempre consente di ottenere risparmi energetici in abitazioni private, anzi il consumo stesso del sistema domotico potrebbe aumentare il fabbisogno energetico dell’abitazione. Grazie alla domotica, potranno essere adoperati impianti di questo genere, in altri contesti quali: ospedali, case per persone disabili, oppure nelle aziende per gestire l’illuminazione notturna, supervisionare un impianto fotovoltaico, ecc…

La casa intelligente

La casa intelligente può essere controllata dall’utilizzatore tramite opportune interfacce utente (come pulsanti, telecomandi, touch screen, tastiere, riconoscimento vocale), che realizzano il contatto (invio di comandi e ricezione informazioni) con il sistema intelligente di controllo, basato su un’unità computerizzata centrale oppure su un sistema a intelligenza distribuita. I diversi componenti del sistema sono connessi tra di loro e con il sistema di controllo tramite vari tipi di interconnessione (ad esempio rete locale, onde convogliate, onde radio, bus dedicato, ecc.). È stato sviluppato il protocollo KNX per l’interconnessione dei diversi componenti in un ambiente domotico.

Il sistema di controllo centralizzato, oppure l’insieme delle periferiche in un sistema ad intelligenza distribuita, provvede a svolgere i comandi impartiti dall’utente (ad esempio accensione luce cucina oppure apertura tapparella sala), a monitorare continuamente i parametri ambientali (come allagamento oppure presenza di gas), a gestire in maniera autonoma alcune regolazioni (ad esempio temperatura) e a generare eventuali segnalazioni all’utente o ai servizi di teleassistenza. I sistemi di automazione sono di solito predisposti affinché ogniqualvolta venga azionato un comando, all’utente ne giunga comunicazione attraverso un segnale visivo di avviso/conferma dell’operazione effettuata (ad esempio LED colorati negli interruttori, cambiamenti nella grafica del touch screen) oppure, nei casi di sistemi per disabili, con altri tipi di segnalazione (ad esempio sonora).

Un sistema domotico si completa, di solito, attraverso uno o più sistemi di comunicazione con il mondo esterno (ad esempio messaggi telefonici preregistrati, SMS, generazione automatica di pagine web o e-mail) per permetterne il controllo e la visualizzazione dello stato anche da remoto. Sistemi comunicativi di questo tipo, chiamati gateway o residential gateway svolgono la funzione di avanzati router, permettono la connessione di tutta la rete domestica al mondo esterno, e quindi alle reti di pubblico dominio. Esempio di funzioni di un impianto di illuminazione intelligente: accensioni multiple anche automatiche di luci in base all’instaurarsi di condizioni specifiche scenari (es. ci sono ospiti, diamo un party, mi vedo un DVD); autoaccensione secondo schemi copiati dalla realtà delle luci dopo il riconoscimento automatico di una prolungata assenza; centralizzazione dello spegnimento o autospegnimento delle luci quando viene riconosciuta l’assenza di utenti; gestione completamente autonoma e automatica dell’illuminazione.

La programmazione dei nuovi gateway consente inoltre la creazione di Virtual Room, che uniscono le funzioni di più dispositivi in un dispositivo unico anche se non appartenenti allo stesso gruppo. Quest’innovativa programmazione ha conferito l’accezione “comportamentale” alla classica domotica contribuendo alla nascita della categoria Switch-Home, dall’unione del termine switch, inteso come cambiamento/passaggio, e del termine home, casa.

Alcuni dei nostri servizi per i condomini

Un impianto di sicurezza, per essere tenuto al suo corretto livello di efficienza, ha bisogno di una corretta manutenzione.

Secur Tekna svolge sia servizi di manutenzione ordinaria programmata che servizi di assistenza tecnica su chiamata.

il nostro personale esperto, qualificato e dotato del giusto corredo strumentale sarà in grado di aiutarvi nell’individuazione e riparazione di eventuali malfunzionamenti dei sistemi tecnologici

Secur Tekna può fornire anche servizi di Tele Assistenza attraverso specifiche piattaforme capaci di gestire i sistemi locali sia con connessione di rete che attraverso sistemi con connessione GSM – GPRS

Installatore specializzato con requisiti tecnici

Gli impianti di allarme ricadono nel campo di applicazione del D.M. 37/08 e, come tali, sono soggetti a tutti gli obblighi previsti, tra cui quello che prevede il rilascio da parte dell’impresa installatrice della Dichiarazione di Conformità.

Per alcuni settori e per alcune compagnie assicurative è necessario svolgere un’attenta manutenzione programmata, in linea con quanto richiesto dalla norma CEI 79-03

Alcuni dei Sistemi

Un impianto che sia elettrico o di sicurezza deve rispondere a delle specifiche normative di riferimento per poter essere conforme.

Le normative che regolamentano gli impianti antintrusione sono dettate dalla norma CEI 79-3. in alcuni casi l’impianto deve obbligatoriamente rispettare un progetto redatto da un ingegnere od un perito, iscritti all’albo.

Secur Tekna è abilitata dalla camera di commercio per le seguenti classificazioni d’impianti:

a) impianti di produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione, utilizzazione dell’energia elettrica, impianti di protezione contro le scariche atmosferiche (che in precedenza erano compresi tra gli impianti alla lettera b), nonchè gli impianti per l’automazione di porte, cancelli e barriere

(intesi come circuiti di alimentazione degli apparecchi utilizzatori e delle prese a spina, con esclusione degli equipaggiamenti elettrici delle macchine, degli utensili, degli apparecchi elettrici in genere; vi rientrano anche gli impianti di autoproduzione di energia fino a 20 kw nominale e gli impianti posti all’esterno di edifici se collegati anche solo funzionalmente agli edifici)

b) impianti radiotelevisivi, le antenne e gli impianti elettronici in genere

(intesi come componenti impiantistiche necessarie alla trasmissione ed alla ricezione dei segnali e dei dati, anche relativi agli impianti di sicurezza, ad installazione fissa alimentati a tensione inferiore a 50 V in corrente alternata e 120 V in corrente continua, esclusi gli impianti telefonici e di telecomunicazione interni a cui si applica la normativa specifica)

g) impianti di protezione antincendio

(intesi come impianti di alimentazione di idranti, impianti di estinzione di tipo automatico e manuale, impianti di rilevazione di gas, di fumo e d’incendio).

Da oggi potrete realizzare il vostro impianto di sicurezza con finanziamenti personalizzati, fino a 72 mesi.

Secur Tekna a sottoscritto una convenzione con un importante istituto di credito per poter concedere alla propria clientela una nuova opportunità per poter mettere in sicurezza la propria famiglia e i propri beni.
Contattateci al più presto per poter avere maggiori dettagli, saremo in grado di trovare la corretta soluzione finanziaria alla vostra esigenza di sicurezza.

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